LA PATTUGLIA SPERDUTA, il film girato tra Piemonte e Lombardia

 

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Una veduta della celebre Cascina Bissolata, Brandizzo, ora non più esistente.

 

 

Una didascalia ci avverte che gli interpreti del film non sono attori professionisti ma -e segue una lista di professioni- che hanno voluto prestare la loro opera. I loro nomi sono -e segue un elenco di persone-.

 

Siamo nei dintorni di un cascinale a Nord di Bereguardo, Pavia. Una pattuglia attraversa il Ticino e riceve ordine di muoversi verso Novara. Questi eroici ragazzi attraverseranno risaie, cascinali e avranno alcuni scontri con divisioni austriache. Una volta arrivati in Piemonte…

 

Senza fare peccato mortale lo spam/finale è anticipato dalla Storia Risorgimentale. La Battaglia di Novara è durata 3 giorni e questo film (unico lungometraggio di fiction realizzato dal documentarista Piero Nelli) racconta i giorni precedenti il conflitto, dove i protagonisti eccheggiano quello che è avvenuto nel 1848 (cioè l’anno precedente alla vicenda narrata). Magari il mistero per lo spettatore è: i protagonisti parteciperranno alla battaglia o troveranno una sorpresa al loro arrivo? (e questo non ve lo spammo!) E, soprattutto, perché la pattuglia si è sperduta?

 

 

scenaLa pattuglia sperduta (1952): scena

scenaLa pattuglia sperduta (1952): scena

 

 

Buona parte della critica fa notare la differenza tra il Risorgimento, sfarzoso ed elegante, raccontato da Luchino Visconti e quello crudo e popolare raccontato da Nelli. Per loro sarebbe più vicino alla realtà quest’ultimo, io ribadisco che entrambi sono realistici ma visti da due parametri differenti. Visconti parla della nobiltà, Nelli del popolo. L’Italia è stata fatta da entrambi! Piuttosto è da notare la sovrapposizione visiva, in LA PATTUGLIA SPERDUTA, tra passato recente (almeno per l’anno di realizzazione), cioè la Resistenza dal Nazifascismo, e la vicenda raccontata. Come anni dopo farà SOLDATO BLU, cioè utilizzare la cronaca di un massacro delle guerre indiane (Sand Creek) per raccontare una strage in Vietnam (My Lai), almeno per produttori e collaboratori alla sceneggiatura (il regista Ralph Nelson ha ribadito, in più di una occasione, che, al momento delle riprese, non aveva ancora sentito parlare del Massacro di My Lai) anche il film di Piero Nelli utilizza il Risorgimento per strizzare l’occhio agli orrori del Nazifascismo. In questo film i soldati austriaci fucilano contadini e incendiano cascine solo a scopo dimostrativo, usanza che, forse, non avevano (non perché fossero stinchi di santo, avevano solo altre usanze, tipo colpire i popolani accusati di spionaggio e rivoluzione, impiccandoli e fucilandoli) ma che il film sottolinea e mette in scena solo per ricordare cosa facevano i nazifascisti pochi anni prima nelle campagne italiane. Molti di questi attori non professionisti sono stati partigiani, durante la Seconda Guerra Mondiale, e la pattuglia del titolo a volte sembra muoversi, in mezzo alla campagna, come una banda partigiana.

 

scenaLa pattuglia sperduta (1952): scena

 

 

Nonostante il film sia ambientato tra Pavia e Novara le location utilizzate sono state (tra le tante): Carignano, zona centro abitato, Torino Via Cigna, zona centro abitato, Brandizzo, centro abitato e zona di campagna nei dintorni della Cascina Bissolata, attualmente zona industriale, la campagna tra Verolengo, Crescentino e Casale Monferrato, dintorni di Mortara e Vercelli e, per le scene finali, Novara.

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